DECRETO “RISTORI” D.L. n. 137/2020

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge c.d. “Ristori” che introduce ulteriori misure urgenti per la tutela della salute e per il sostegno ai lavoratori e ai settori produttivi, nonché in materia di giustizia e di sicurezza connesse all’epidemia da COVID-19.
Attualmente il testo normativo è stato presentato al Senato per l’avvio dell’iter di conversione parlamentare nel quale si potranno verificare probabili modifiche.
Riteniamo opportuno presentare una sintesi dei contenuti di interesse per il settore agricoltura.

AREA POLITICHE DEL LAVORO

Art.12 -Nuovi trattamenti di cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga

Il decreto-legge conferma e prolunga, fino al 31 gennaio 2021, i trattamenti di integrazione salariale (ulteriori 6 settimane per CIG, FIS e CIGD) ad esclusione della CISOA, mantenendo contestualmente in vigore, il divieto di licenziamento fino al 31 gennaio 2021.

Art 16 – Esonero contributivo relativo al mese di novembre 2020 per le imprese della filiera agricola

La norma riconosce alle imprese appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura l’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali relativi al mese di novembre 2020. L’esonero spetta sia sulla contribuzione dovuta dai datori di lavoro agricolo per i propri dipendenti e sia su quella dovuta dai lavoratori autonomi agricoli iscritti all’INPS. Nel Decreto Ristori bis tale esonero verrà probabilmente esteso al mese di dicembre 2020. Da un punto di vista operativo, gli importi che dovranno essere scontati verranno imputati nel mod. F 24 in scadenza il 16 gennaio 2021 nella misura pari ad 2/12 della contribuzione annuale, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL. Sul punto si deve attendere che l’INPS fornisca le necessarie indicazioni operative che abbiamo già provveduto a richiedere con urgenza.

Art.7 – Misure di sostegno alle imprese appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura

Con tale misura si interviene per sostenere le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura colpite indirettamente dalle misure restrittive che hanno limitato l’attività di ristorazione, previste dal DPCM del 24 ottobre 2020 con uno stanziamento di 100 milioni per l’anno 2020. I contributi a fondo perduto verranno erogati in base a meccanismi che verranno stabiliti nei prossimi giorni in sede di approvazione parlamentare del decreto-legge.

Art.1- Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive

Con questa misura viene riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore di coloro che svolgono all’interno della propria azienda l’attività di agriturismo.
In ordine alle modalità di erogazione del contributo, lo stesso è corrisposto automaticamente dall’Agenzia delle Entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo previsto con il Decreto Rilancio di agosto.
Per i soggetti che vi accedono per la prima volta, invece, il contributo è riconosciuto previa presentazione di apposita istanza esclusivamente mediante la procedura web per la quale si attende una prossima riapertura.

Art.8- Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda

Per le imprese operanti nel settore agriturismo, è riconosciuto un credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020.

Art.9- Cancellazione della seconda rata IMU

La disposizione in esame stabilisce che, limitatamente all’anno 2020, non è dovuto il versamento della seconda rata IMU a condizione che i relativi proprietari dell’immobile siano anche gestori delle attività ivi esercitate. Sul punto è opportuno precisare che la Provincia di Trento in sostituzione dell’IMU ha istituito l’IMIS e, per quanto riguarda i fabbricati strumentali all’attività agricola classificati in categoria catastale D10, è prevista una franchigia fino a 25.000,00 euro di rendita catastale mentre per valori superiori l’aliquota da applicare è pari a 0,1% con una deduzione di euro 1.500,00.

Sarà nostra premura comunicare nei prossimi giorni le eventuali variazioni del presente decreto non appena lo stesso verrà convertito in legge dal Parlamento Italiano. Nel frattempo invitiamo tutti i nostri associati che vogliono acquisire ulteriori e specifiche informazioni a contattare il Sig. Rigotti Gimmi di Confagricoltura del Trentino – sede di Trento – tel 0461/820677 o in alternativa per la sede di Cles il Sig. Bergamo Daniele – tel 0463/421531, per la sede di Mezzolombardo il Sig. Sberna Marco – tel 0461/606005.