Miele trentino tra i migliori d’Italia: è quello di rododendro dei fratelli Risatti, apicoltori in Val di Ledro

Poco, ma talmente buono che lo hanno giudicato uno dei mieli migliori d’Italia. È quello di rododendro, gli alveari si trovano sopra Malga Bissina a quasi 2 mila metri di quota. Dove i fratelli Oreste e Osvaldo Risatti hanno sistemato le loro arnie. Due apicoltori della Val di Ledro che recentemente a Castel San Pietro Terme, nel bolognese, hanno conquistato le ambite “Tre Gocce d’Oro” al più importante Concorso Grandi Mieli d’Italia.

Un premio prestigioso, per il loro miele di rododendro che ha superato ottimamente l’esame di una severa giuria, alle prese con alcune migliaia di mieli diversi, provenienti da ogni regione italiana.

I Risatti sono fedeli amici delle api da oltre 30 anni. Curano una quarantina di alveari, oculatamente sistemati in particolari zone della loro vallata, a seconda delle esigenze per l’impollinazione delle colture agricole, ma anche api trasferite in alta quota, proprio per ottenere mieli unici, esclusivi, assolutamente pregiati. Proprio come quello di rododendro.

Un miele raro, in tutto. Perché gli spettacolari fiori rossastri di questa pianta d’altura sono minuscoli e le api devono bottinare con grande dispendio d’energie. Ma il risultato è quantomeno entusiasmante.

“Le mie, le nostre api, ci hanno davvero fatto un bel regalo! Io e mio fratello Osvaldo abbiamo sempre puntato ad ottenere mieli identitari, senza badare alle rese quantitative – spiega entusiasta del premio Oreste Risatti, mielicoltore dell’Associazione trentina legata a Confagricoltura – premio che ci ripaga delle tante attenzioni che rivolgiamo alla nostra attività.

Impegno costante e dedizione verso questi preziosi insetti che parte da lontano.

I Risatti infatti si sono specializzati nell’accudire ogni fase di sviluppo delle api, dalla nascita (accudiscono alla fondamentale selezione delle regine) fino alla cura vegetativa dello sciame.

“L’evoluzione delle api regine è quanto di più affascinante, una cura importante che noi facciamo assieme al nostro giovane nipote, Matteo, al quale abbiamo trasmesso non solo la passione per questa attività, ma anche i tanti, piccoli segreti della tecnica apiaria”– ribadisce ancora Oreste.

Il loro miele di rododendro – è importante sottolinearlo – s’è aggiudicato le Tre Gocce per una spiccata personalità gusto olfattiva, nonostante sia ritenuto tra i mieli più chiari e meno aromatici. Questo perché è particolare, in tutto.

Il miele di Rododendro si produce esclusivamente nell’arco alpino. Una produzione che richiede costi elevati e che non è costante in quanto in alta quota le condizioni meteorologiche sono molto instabili. Il grande valore commerciale di questo miele uniflorale è determinato, oltre che da un elevato costo di produzione, dalle fini caratteristiche organolettiche, dalla rarità del prodotto e dall’attrattiva che la pianta e l’ambiente che lo producono esercita sul consumatore.

“Questo premio lo condivido con tutta una serie di miei amici mielicoltori e collaboratori – sottolinea Oreste Risatti – in primis il maestro Fedrizzi, Giovanni Giovannini, Sergio Benetti e altri ancora, da Mora Pianino, Paolo Paletti, nonché il dott. Gufler e la signora Doris, che mi ha insegnato a tutelare le api regine. Poi quelli che mi hanno assegnato l’attestato di esperto apistico, il dott. Franco Gatti e il dott. Mutinelli, responsabile Istituto zooprofilattico delle Venezie” – spiega ancora Oreste Risatti.

Non tralascia nemmeno la descrizione del suo miele vincente. Il miele di rododendro cristallizza spontaneamente dopo alcuni mesi, formando spesso una massa compatta di cristalli fini o pastosa a cristalli grossi, rotondi e collosi. Ha un colore giallo paglierino allo stato liquido; da bianco a beige chiaro quando cristallizzato. Debole intensità all’olfatto, non facilmente classificabile, in quanto l’elemento maggiormente diagnostico risulta l’assenza di odori marcati. In genere fruttato (ricorda la confettura di frutti di bosco) e aromatico (nota fresca e balsamica). Ma appaga al palato, con un tono coinvolgente di dolce, suadente, per nulla stucchevole come capita di riscontrare in certi mieli dozzinali.

Un premio che onora anche l’Associazione apicoltori del Trentino. Ma – chiude Oreste Risatti – dovuto anzitutto a loro: W le api!